"Il nostro organismo non è che un acquario marino, e il nostro ambiente interno non è che acqua di mare", dichiarò alla fine dell'Ottocento il fisiologo e biologo René Quinton, constatando la somiglianza della composizione dell'acqua di mare con quella del plasma sanguigno.
L'acqua di mare è una miscela complessa costituita per il 96,5% di acqua, per il 2,5% di sali, e piccole quantità di altre sostanze che comprendono materie organiche e inorganiche disciolte, particelle e alcuni gas atmosferici. Contiene, inoltre, più ioni disciolti rispetto a tutti i tipi di acqua dolce. Tra le acque minerali, quella di mare è la più completa in quanto contiene 92 elementi della tavola di Mendeleev, cioè quasi tutti gli elementi esistenti in natura. Le proprietà benefiche dell'acqua marina sono ben note.
I sei ioni più abbondanti nell'acqua marina sono: cloruro, sodio, solfato, magnesio, calcio e potassio. In peso questi ioni costituiscono circa il 99 per cento di tutti i sali marini. Il contenuto di sale nell'acqua di mare è indicato come salinità, che è definita come la quantità in grammi di sale disciolti in un chilogrammo di acqua di mare ed espresso in millesimi. La salinità in mare aperto varia da circa 34 a 37 parti per mille (0/00 o ppt). Il carbonio inorganico, il bromuro, il boro, lo stronzio e il fluoro costituiscono le altre sostanze disciolte maggiormente nell'acqua di mare.
I preziosi minerali che compongono l'acqua di mare
Da un punto di vista nutrizionale, dal momento che l'acqua di mare contiene ogni minerale noto, ordinario e in traccia, in forma organica e secondo le adeguate proporzioni necessarie all'organismo umano, potrebbe rappresentare l'anello mancante della nutrizione elementare carente e quindi, potenzialmente, potrebbe essere considerato un agente curativo e rivitalizzante. Tuttavia, procurarsi tale elemento non è semplice giacché sono richieste competenze, cautela e know how adeguati. L'acqua di mare presenta diversi tipi di composizione, a seconda della distanza dalla costa, del clima e della vegetazione marina, e non può essere prelevata a caso. Nel corso dell'intero processo dal suo ambiente alla bottiglia l'acqua di mare non deve venire a contatto con metalli; deve essere preservata fredda, poiché il calore ne vanifica le corroboranti proprietà viventi. Deve essere trasportata e conservata in contenitori di vetro o di plastica per uso alimentare; quindi deve essere controllata e purificata a freddo, secondo una modalità che la protegga da alterazioni e mantenga il suo stato di soluzione viva.
L'utilizzo dell'acqua marina a scopi alimentari e/o nutrizionali va promosso anche facendo un confronto con il sale marino raffinato comunemente utilizzato nell'alimentazione che altro non è che cloruro di sodio al 97,5% e sostanze chimiche sbiancanti, anti agglomeranti e stabilizzanti. Lo iodio, nel caso dei sali iodati, è aggiunto al cloruro di sodio dopo la sua raffinazione ed è di sintesi. A differenza dell'acqua marina, il sale raffinato viene privato di moltissimi minerali come calcio, magnesio, potassio, ferro che nell'organismo umano svolgono importanti funzioni. L'acqua marina, ripulita delle sostanze organiche contaminanti e priva di inquinanti chimici, contiene invece oltre al sodio, preziosi minerali e oligoelementi.
Il ruolo dei sali minerali nell'organismo umano
I minerali fanno parte dei principi alimentari inorganici perché non contengono carbonio. Nel corpo umano, sono presenti in forma di sali (cristallizzati come nelle ossa e nei denti), combinati con sostanze organiche, oppure in soluzione sotto forma di ioni liberi, nei liquidi organici. Possiamo raggruppare i minerali in due classi:
- macroelementi (calcio, fosforo, magnesio, potassio, ferro, sodio, cloro) che dobbiamo assumere giornalmente in quantità relativamente grande;
- microelementi o oligoelementi (manganese, cobalto, zolfo, rame, iodio, selenio, zinco, oro, fluoro, cromo, nichel, litio, alluminio) dei quali abbiamo bisogno in piccole o piccolissime quantità.
I sali minerali nell'organismo umano hanno sia una funzione plastica (calcio, fluoro, fosforo e magnesio entrano nella costituzione di ossa e denti) che bioregolatrice. Funzioni svolte da più minerali sono la regolazione osmotica e il mantenimento dell'equilibrio acido-base. Le ricerche negli ultimi anni hanno evidenziato l'importanza o perfino l'essenzialità di moltissimi oligoelementi come manganese, rame, iodio, cobalto, alluminio, antimonio, cromo, molibdeno, zinco (quest'ultimo, per esempio, partecipa anche al funzionamento sensoriale del gusto e dell'olfatto). Il ruolo dei microelementi è difatti quello di partecipare con una funzione catalizzatrice e bioregolatrice all'attività di migliaia di enzimi e degli ormoni e quindi il loro apporto nella dieta, benché molto basso, deve essere costante per assicurare all'organismo una corretta omeostasi, garanzia di salute e vitalità.
Gusto e salute: i benefici dell'acqua di mare in cucina e alimentazione.
L'alimentazione moderna può risultare carente soprattutto in vitamine e minerali naturali. Lo sfruttamento intensivo dei terreni agricoli, i processi di raffinazione e industriali nonché cottura e conservazione anche domestiche improprie cui sono sottoposti molti dei cibi che mangiamo, concorrono a ridurre la quantità e la qualità di nutrienti disponibili per il buon funzionamento dell'organismo umano. Persino l'impiego di integratori da banco può non risultare completamente soddisfacente, in quanto non sempre l'organismo riesce ad assimilarli correttamente e soprattutto perché è l'insieme completo di tutti i micronutrienti a svolgere in modo sinergico e bilanciato il proprio compito all'interno dell'organismo.
L'acqua di mare, utilizzata nelle giuste proporzioni, oltre che aggiungere gusto ai nostri piatti diventa un forte alleato della nostra salute. I suoi minerali e oligoelementi, contenuti in forma ionica, altamente biodisponibili e pertanto assimilabili dal nostro organismo, conferiscono un sapore unico ai nostri piatti e aiutano a ridurre il sodio aggiunto alla nostra dieta giornaliera.
A questo riguardo è opportuno ricordare che l'Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato nuove linee guida che promuovono un minore consumo di sodio e un maggiore introito di potassio raccomandando un apporto giornaliero di 2 grammi di sodio pari a 5 grammi di sale comune da cucina. Ha altresì sottolineato l'importanza di incrementare l'assunzione di potassio portandolo a 3,5 grammi al giorno, come buona pratica per ridurre i rischi di malattie cardiovascolari.
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